Il Fuoco che riscalda l'anima:Novoli,il Santo e Il Fuoco-SANT'ANTONIO ABATE
Sant’Antonio abate, chi era ?
Antonio abate è uno dei
più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore
dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere
dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse
vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356.
Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e
bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il
consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che
contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò
il suo romitaggio.
La prima per confortare i cristiani di Alessandria
perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per
esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell'iconografia è
raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali
domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore.Essendo anche il santo
protettore del fuoco , in tutta italia è tradizione accendere dei falò in suo
onore, tra questi anche Novoli , che costruisce un grande falò conosciuto in
quasi tutto il mondo.
Riuscite ad immaginate un immenso falò
alto 25 metri e con un diametro di 20?

L’origine
della Fòcara risale presumibilmente al XVII secolo: alcune testimonianze
storiche attribuiscono la sua nascita ai Veneziani che in quel periodo erano
molto attivi in Puglia con il commercio di vino, olio,
bambagia ed allevamento di cavalli. Altri sostengono che abbia origini
pre-Cristiane e segnava la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. In
realtà è una manifestazione nata come devozione ed omaggio a Sant’Antonio
Abate che nel 1664 divenne ufficialmente Santo protettore di Novoli.
La
Fòcara è oggi simbolo ed orgoglio della cittadina di Novoli, è stata anche
classificata come Patrimonio della Cultura Immateriale della
Regione Puglia e si sta cercando di attribuirle il riconoscimento dall’UNESCO
come “bene immateriale intangibile”. Ma non solo, la Fòcara è anche
uno dei principali eventi dell’inverno pugliese e di tutto il bacino
mediterraneo ed è simbolo di quel turismo che potremo definire diverso, un mix
di antiche tradizioni popolari e riti pagani che unite alle bellezze del
terriorio e la bontà della enogastronomia puntano a valorizzare il territorio
locale. Negli ultimi anni è diventata un vero e proprio evento mediatico sempre
più complesso da organizzare e trasmessa in streaming su internet ed in TV sui
canali regionali. Recentemente anche il National Geographic le
ha dedicato un documentario.
La
costruzione di questo immense falò si potrebbe definire letteralmente un’opera
di ingegneria contadina, eseguito a mano senza l’aiuto di mezzi meccanici. La
sua preparazione inizia a dicembre ma le celebrazioni ufficiali si svolgono
dall’8 al 17 gennaio e comprendono riti religiosi, sagre, mercati e concerti.
Per
la costruzione del falò si impiegano migliaia di fascine, ognuna composta da
circa 200 tralci di vite recuperate dalla potatura nei vigneti durante
l’autunno. Le fascine vengono accuratamente accatastate una ad una a formare
una struttura piramidale simmetrica con un tunnel costruito alla base.
Il
16 di gennaio è il grande giorno: una bandiera raffigurante il Santo viene
issata sulla cima della Fòcara. Nel primo pomeriggio si svolge la processione
che porta la statua del Santo Patrono per le vie di Novoli, termina nella
piazza che ospita il falò ed attraversa il tunnel della Fòcara.
Si
continua con la cerimonia della benedizione degli animali, ricordiamo infatti
che Sant’Antonio Abate, è anche il protettore di tutti gli animali da stalla e
cortile. Musiche, danze e spettacolari fuochi pirotecnici, annunciano
l‘accensione della Fòcara che avviene alle 8 e brucia dall’alto verso il basso.
La Fòcara brucia tutta la notte ed anche il giorno seguente e fà da sfondo ai
diversi eventi enogastronomici e musicali che animano l’intera festa.
La
“festa del fuoco”,
un avvenimento a cui ogni anno partecipano decine di migliaia di visitatori e
turisti ma anche semplici appassionati di folklore che si riuniscono attorno al
Fuoco buono di Puglia messaggero di pace nel Mondo. Un
appuntamento sicuramente da non perdere se si è in vacanza in questa zona
durante questo periodo dell’anno.
alcune foto della gara diurna :
Testo di Alessio Marenaci
Foto di Mino Mincarone
Commenti
Posta un commento