SAN CESARIO DI LECCE: La cappella dello Spirito santo , Storia e leggenda

Storia
La località quindi fu conosciuta come "Castrum Caesaris", perché assegnata ai veterani Romani, e condusse una vita assolutamente anonima sino al Medioevo, quando in un decreto di Tancredi, Conte di Lecce, detto territorio fu donato al monastero dei Celestini e per la prima volta la località fu evidenziata come San Cesario.Nella prima metà del '400, nella parte ovest del paese si stanziò una colonia di Albanesi, giunti in Puglia guidati dal loro Despota Teodoro Urosio, Duca del Caponico e Pascià della Musachia, a sua volta seguace del grande condottiero Giorgio Castriota Scandeberg che, scacciato dai Turchi invasori, fu costretto a valicare l'Adriatico.Apparve di prepotenza nella storia di Terra d'Otranto nel 1647,.In tale periodo si susseguirono litigi e brutalità assurde, la popolazione non aveva una reale identità,L’economia era zero, il tutto era gestito dai fattori delegati dai proprietari terrieri sconosciuti a tutti.Nel 1680 arriva la “peste” la Terra d’Otranto è decimata, la preghiera la religiosità porta a dei miracoli la peste si ferma a San Cesario a Sud e anche la vicina citta di Lecce non viene toccata. Essendo sotto la diocesi di Otranto il Vescovo si suppone ma senza certezza sia stato Francesco Maria d'Aste o Tommaso Brancaccio. (essendo in quel tempo la Diocesi molto vasta che comprendeva i demani di Nardo,Castrano e Gallipoli) La chiesetta dedicata allo Spirito Santo perché aveva ispirato molti a credere nella religione cristiana con fervore e penitenze, fu fatta eseguire con semplicità presenta i simboli importanti come un lanternino che indica a chi crede un luogo di preghiera lo scudo del realizzatore e l’appartenenza.La chiesetta sino al 1890 fu luogo di preghiere e di offerte da parte dei lavoratori delle terre vicine e di nobili residenti nelle masserie e palazzi.Le cerimonie domenicali e festive furono affidati ai monaci passionisti che in quel periodo facevano i questuanti in tutto il Salento.

Legenda
Nel periodo della costruzione dopo le mura fu usata per ristoro a viandanti o come ricovero per la notte, una notte di luna piena l’ombra dei corpi stesi per la notte raffigurarono sulla parete tre uomini che indicavano a chi c’era di andare via, la paura di aver visto la raffigurazione della trinità fece sgombrare la costruzione e mai più nessuno vi entrò.

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