Nel gelido mese di febbraio sono
diverse le luci che si accendono e una molto particolare illumina e riscalda
febbraio , una luce giovane, capace di svegliare la stanchezza e la debolezza
del mondo , che con la sua testimonianza è riuscito ad essere il santo patrono
di un’antica associazione cattolica laicale , che continua ancora ad essere
diffusa tra i giovani , L’Azione Cattolica che vanta circa 400.000 soci.
Parliamo di Francesco Possenti,meglio
conosciuto e invocato con il suo nome da Passionista San Gabriele dell’Addolorata.
Francesco Possenti nacque ad Assisi nel 1838.
Persa la madre a quattro anni, seguì il padre governatore dello Stato
pontificio. A 18 anni entrò nel noviziato dei Passionisti a Morrovalle
(Macerata), prendendo il nome di Gabriele dell’Addolorata. Morì nel 1862,
24enne, a Isola del Gran Sasso, dove è venerato nel Santuario che è meta di
pellegrinaggi, soprattutto giovanili. Proclamato santo nel 1920 da Papa
Benedetto XV.
Da subito la devozione verso il santo
si diffuse in quasi tutta Italia ,giungendo anche in Salento ,grazie alle
missioni dei padri Passionisti. San Cesario di Lecce è un paese legato ai padri
Passionisti per due motivi :
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Archivio Privato -Antonio Margiotta(Lequile) |
1-Via Croce di Lecce- Un tempo ,quando ancora non esisteva urbanizzazione e il
paese era per la maggior parte campagna, una stradina che passava nelle vicinanze della Rettoria dell’Immacolata ,era
delimitata da una grande croce di Ferro con al centro il segno dei
passionisti,simbolo che questo gruppo di religiosi era venuto nel paese per
affrontare delle missioni per far conoscere il loro messaggio e la loro
testimonianza.Ormai di quella Croce non
ne rimane traccia perchè con l’urbanizzazione fu eliminata per l’ignoranza
dell’epoca, ma una via ne ricorda la
presenza, Via Croce di Lecce.
2-La devozione dei cittadini per San Gabriele: La scelta di venerare il
santo dei giovani risale a 65 anni fa, quando un gruppo di giovani volle
inserire nella Chiesa dei Sacri Cuori
,ubicata in via Mazzini,Il bel simulacro Cartapestaceo alto 165 cm di Salvatore
Sacquegna ,rappresentante San Gabriele che stringe a sè il Crocifisso , fonte
della sua vocazione.
Sempre dagli anni 50 , una tradizione che continua a
svolgersi in questi anni e che fortunatamente non è andata persa, è l’abitudine
di ospitare nelle case una piccola scarabattola contenente una statuina in cartapesta del santo ,
rappresentato nell’atto di venerare il crocifisso. Rispetto alla statua
presente in chiesa , la statuina presenta delle screpolature alla base e il
braccio,le mani e il volto del crocifisso molto rovinate,quindi preghierei di
far restaurare la suddetta statuina
dall’interessato che raccoglie le offerte dei cittadini che accolgono
l’Urna con il santo nelle loro
abitazioni.Nella
giornata del 27 febbraio ,nella Rettoria dei Sacri Cuori , si è svolta la
S.Messa per i devoti , mentre in serata dopo la Celebrazione eucarestica ,come
suggerito dalle normative ecclesiastiche si è svolta la via Crucis riflettendo
sulle stazioni tramite i pensieri di S.Paolo della Croce
fondatore dell’ordine dei Passionisti , infine sono state consegnate
insieme al bacio della Reliquia di San
Gabriele i semi di grano per i “sepolcri”(piante tradizionali utilizzate negli
altari della reposizione del Giovedì Santo) , affinchè sull’esempio del
testimone per eccellenza della Quaresima si può coltivare la parola di Dio fino
al Triduo Santo che avrà culmine con la Santa Pasqua.

(particolari della statua devozionale)
Foto e Articolo di:
Alessio Marenaci
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