LEQUILE: grandi festeggiamenti in onore di San Vito
Il culto per San
Vito è attestato in Italia sin dalla fine del V secolo e ben undici comuni
italiani invocano il "piccolo
grande Santo" quale loro patrono. Tra questi comuni vi è anche Lequile,
paese di poco più di 8.000 abitanti nel leccese. La comunità di Lequile
festeggia il suo patrono San Vito in tre date diverse:
- il martedì di
Pasqua: "Festa della traslazione della reliquia" o "Santu Itu
Menzanu";
- la IV domenica
di giugno: "Festa del Santo Patrono" o "Te Santu Itu
ranne".
La festa in
onore di San Vito per la Chiesa universale si celebra il 15 giugno, ma Lequile,
da molti secoli, celebra i solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono la
quarta domenica di giugno. Nella Visita Pastorale del 1695 del vescovo
Pappacoda si legge che: "...si celebra la festa nella domenica seguente il
15 di giugno, durante la quale il clero canta i primi e i secondi vespri e la
Messa solenne".
Il 14 di giugno
a sera il Capitolo dei sacerdoti al completo con numerosi fedeli portava la
statua processionalmente dalla chiesa Matrice a quella del Santo ove si
celebravano i solenni festeggiamenti: il sabato a sera, vigilia della quarta
domenica di giugno, con numeroso concorso di fedeli si svolgeva la processione
con il simulacro del Santo e con la reliquia del sangue per le vie della
cittadina. La domenica di buon mattino il suono festoso delle campane
richiamava i fedeli a vivere con gioia e letizia il giorno di festa. Si
partecipava ad una santa Messa, alla benedizione e poi ci si recava alla fiera.
La festa patronale infatti era religiosa, ma anche civile con pubblico
riconoscimento da parte delle autorità governative del tempo.
In seguito,
poiché la fiera e la festa religiosa si celebravano nel medesimo giorno anche
in altri paesi non molto lontani come a Carmiano, a Castri e a Roca, le
autorità del tempo ottennero che la festa patronale con la fiera si celebrasse
a Lequile la quarta domenica di giugno. Con sovrano decreto del 4 ottobre 1834
Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, autorizzava l'istituzione di "una
fiera annuale nella quarta domenica di giugno e nel sabato precedente".
In otto giorni
di fiera e di festa religiosa mentre il clero si occupava delle sole funzioni
religiose, le autorità civili si occupavano della raccolta delle offerte per
organizzare i festeggiamenti religiosi e civili.Ogni anno infatti il Parlamento
generale eleggeva il 15 giugno "i nuovi Procuratori per la Cappella di San
Vito" con l'incarico di amministrare i beni della Cappella e di
organizzare i festeggiamenti in onore del protettore del paese. Risulta infatti
che i devoti di San Vito avevano donato alla Cappella di San Vito dei fondi di
oliveti o seminativi il cui affitto riscosso dal Comune doveva essere impiegato
o per il culto in onore di San Vito o per la manutenzione della chiesa.La
devozione verso San Vito superava i confini del vasto feudo di Lequile. Fedeli
devoti, a piedi, dai paesi limitrofi, venivano nella chiesa di San Vito per
sciogliere qualche voto o per chiedere al Santo adolescente delle grazie
particolari. Era consuetudine che le mamme vestissero i loro figli con
l'abitino di San Vito e li portassero in chiesa; questi camminando con le
ginocchia sul pavimento si recavano fino ai piedi della statua del Santo per
chiedere la guarigione della propria creatura e la sua potente intercessione.
Così P. Bonaventura descrive la festa in modo enfatico: "Concorre il
giorno festivo gran gente per vedere gli onori, che fa questo suo gran
titolare. Porta in processione colla statua del Santo, quella di Modesto e
Crescentia. [...] Ha per costume il giorno festivo portare in processione il
Venerabile, e collocarlo nell'Altare del Santo; tutto per alludere al suo bel
Nome". Anche ai nostri giorni si continua a constatare questo vivo
risveglio devozionale verso San Vito. Quando arriva la quarta domenica di
giugno tutti i lequilesi e moltissimi devoti dei paesi della provincia si
recano nella chiesa di San Vito per pregare ai piedi della statua e chiedere
grazie per l'intercessione del Santo adolescente. Sempre affollate sin dal
primo mattino sono le diverse Messe, come anche la processione del sabato sera
che richiama una grossa partecipazione di devoti che, ordinati e raccolti,
vanno dietro alla statua del Santo che viene portata a spalla dal gruppo
"Amici di San Vito".
La festa grande
del mese di giugno era caratterizzata, com'è tuttora, dalla fiera - mercato che
si svolgeva nei pressi della chiesa di San Vito. Inizialmente il 15 giugno
insieme alla festa liturgica si organizzava un'importante fiera di animali.La
fiera richiedeva ogni anno una attenta organizzazione per far svolgere con
regolarità ogni attività di mercato. Oltre all'affluire di molta gente dai
paesi circostanti si conducevano animali da pascolo, da lavoro, da cortile che
occupavano ampi spazi e campi nei dintorni della chiesa di San Vito. Numerosi
artigiani dei paesi vicini si portavano a Largo San Vito ed esponevano su
modeste bancarelle strumenti e attrezzi da lavoro, prodotti nelle loro
botteghe.
Nei secoli scorsi
la fiera durava otto giorni e tutto avveniva sotto la sorveglianza e l'autorità
di un "maestro del mercato". Questi veniva nominato dall'autorità
regia che sceglieva tra una terna di nomi che venivano presentati dal Sindaco
su mandato dell'Università di Lequile. Di compravendita in quei giorni ce n'era
tanta. Ognuno cercava di fare i suoi interessi. Si vendevano vitellini e
maialetti; pecore e agnelli o altri animali da cortile. Qualcuno si impegnava a
comprare il cavallo o qualche buon aratro o traino.
Nessuno dalla
fiera se ne tornava a mani vuote. Non si andava via senza ancora una volta aver
attinto con il secchio un po' di acqua dal pozzo di San Vito, acqua che serviva
per abbeverare gli animali e per riempire le borracce o gli "ramili" per dissetarsi lungo la strada o per portarla
a casa, quale prolungamento della devozione e della benedizione di San
Vito.Verso la metà del secolo scorso la Fiera ha perduto l'antica importanza ed
è stata ridotta a un semplice mercato. Ancora oggi la Fiera viene aperta
simbolicamente il sabato mattina, vigilia della Festa. Il sindaco, gli
amministratori, le autorità civili e religiose preceduti dal gonfalone partono
dal palazzo municipale e si recano a Largo San Vito, accompagnati dalla banda.
Qui, al suono dell'Inno Nazionale, viene issata la bandiera tricolore in cima
alla facciata della chiesa dando così ufficialmente inizio alla fiera -
mercato.
In realtà la
fiera si svolge solo la domenica mattina: quasi tutti gli abitanti di Lequile e
molta gente dei paesi vicini si reca al mercato e gira attraverso le
numerosissime baracche dei commercianti che espongono in modo più abbondante
quelle mercanzie che troviamo nei comuni mercati settimanali. Si conserva
comunque una tradizione e... un buon giro d'affari.I festeggiamenti in onore
del santo, quest’anno sono caduti i giorni 25-26-27 giugno , in cui sono stati notevoli l’impegni del
comitato per rivivere nuove a vecchie tradizioni , ha animato le serate con
diversi gruppi musicali e comici , con le meravigliose luminarie hanno
addobbato le strade del centro storico e infine con spettacoli pirotecnici che
hanno allietato la serata .
Testo e foto di Alessio Marenaci
fonti storiche a cura di Antonio Margiotta
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