Il Paese ed il suo santo Patrono:SAN CESARIO DI LECCE IN FESTA
La cittadina di
San Cesario di Lecce anche quest’anno ha cercato di dimostrare nuovamente il
suo “pegno d’amore” per il Santo Patrono la quarta domenica di Luglio ,senza
ombra di dubbio con solennità religiose , come la novena celebrata da alcuni
sacerdoti di San Cesario sparsi nel salento , come Don
Salvatore Scardino, don Alberto Taurino , e nel resto d’Italia , come don Franco Romano; Inoltre novità di
quest’anno è stata la presenza dei parroci delle città limitrofe e del neo
parroco della comunità parrocchiale Sant’Antonio di Padova Don Luciano Forcignanò , il quale ci racconta come un tempo il
paese si preparava a vivere i festeggiamenti nella preziosa intervista che ci ha concesso.
D.
A volte ci chiedono come mai la
cittadina di San Cesario di lecce celebra il suo Santo Patrono la quarta
domenica di Luglio , a cosa fa riferimento questa data ,se la festa liturgica
ricorre il 7 novembre ?
R.Sebbene sia la festa liturgica il 7 novembre , La data fa
riferimento al luglio del 1724, quando uno dei figli dei duca
Marulli,feudatario del paese,portò una
reliquia del Santo nella nostra cttadina , che lui ,cavaliere di Malta aveva
ottenuto dal Vescovo di Lucca.
D. Nella sua infanzia e giovinezza come
avveniva nel paese la preparazione ai festeggiamenti in onore di San Cesario e
come si svolgevano ?
R.
La festa patronale era attesa da tutti , in particolar modo la
novena era molto partecipata dalle associazioni religiose come le molte
confraternite che un tempo popolavano il paese , era molto attesa anche la
messa solenne con il Panegirico del Santo predicato dall’Arciprete , ovvero un
modo per spiegare la vita del Santo a partire dalla fanciullezza elogiando
tutte le sue opere fino all’esaltazione del martirio . Ma non avveniva solo in
ambito religioso , ma anche nelle scuole , infatti era usanza nel periodo
scolastico insegnare e proporre la vita del patrono come un modello di vita per
i giovani studenti.
Il momento più affascinante
nonchè scenografico era la processione ,infatti,le confraternite uscendo dalla chiesa madre appena pronti si disponevano in fila e dopo l’uscita sul
sagrato del capitolo e del sacerdote arciprete con San Cesario ,la processione
si snodava ,i santi che io ricordo in processione erano i seguenti:
apriva sempre la
processione la statua di San Luigi Gonzaga , che con il suo
baldacchino o fercolo illuminato con le lucette era molto scenografico
,appariscente ; seguiva la confraternita di Sant’Antonio di cui usciva sia la
statua di Sant’Antonio che quella di
Santa Lucia ,dalla chiesa di San
Salvatore naturalmente ,perchè la chiesa
di Sant’Antonio attuale non esisteva ancora, poi Santa Rita , con la confraternita dell’Addolorata ,dopo usciva
ancora San Giuseppe da Copertino , o
qualche anno anche sant’Agnese , con l’Immacolata
che usciva sempre, poi seguiva il Sacro
Cuore di Maria dalla chiesa dei sacri cuori e qualche anno insieme a
San Gabriele , san Rocco , alcuni santi della chiesa madre come San Giuseppe patriarca , la Madonna del carmine , subito dopo
seguivano i chierichetti , i seminaristi che costituivano un bel gruppetto e
infine il capitolo con San Cesario.
L’ultimo anno che si è
tenuta una processione del genere è stato nel 1968, di cui posso testimoniare
personalmente, uscì soltanto , forse per malinteso, la statua di Sant’Antonio
proveniente dalla Chiesa di San Salvatore che aprì il corteo ,seguirono le
confraternite senza statue ma con i labari
, i sacerdoti e san cesario. A seguito del concilio vaticano II si
ritenne , dunque, opportuno abolire tale manifestazione poichè ne risultavano
molte incongruenze come più statue della Madonna anche se come seguito popolare
attirava molto.
D.La
ringraziamo vivamente , per il tempo che ci ha dedicato per questa intervista e
per la sua gentile cortesia, e con l’occasione porgiamo i nostri migliori
auguri per la guida della sua nuova comunità Parrocchiale.
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