Note sul culto e devozione alla B.V.Maria del Carmine a San Cesario di Lecce
D.O.M.
DEPARAE
VIRGINI CARMELITANAE FAMILIA OMNIUM VETUSTIS.MA AUSPICI ET PATRONA JOANNES
BAPTISTA GUARINUS FILIUS JAOBI GUARINI ET BEATRICE PALAGANA SANCTO COESAREI
REGULUS POST SEXCENTESIMUM FERE ANNUM EX QUO GUARINORUM DOMUS PERPETUA ET RECTA
SUCCESSIONIS SERIE AD HUNC USQUE OPPIDUM OC MILITARI VIRTUTE PARTUM POSSIDET ET
PATERNO REGIT IMPERIO MAIORUM SUARUM
JUSTITIA ET PIETATIS AEMULUS MDCXVI(1)
Queste parole, erano scolpite nell’
epigrafe posta sull’altare eretto da Giovanni Battista Guarino, erede della
famiglia dei feudatari del paese, nella
prima Chiesa Matrice di San Cesario di Lecce edificata nel 600, e che
recava all’interno 15 altari tra cui, lungo la navata, quello dedicato alla
Madonna del Carmine, del casato dei Guarini.
Il culto alla Vergine del Monte Carmelo venne
ufficializzato con la costituzione dell’Arciconfraternita del Carmine il 15
gennaio 1615, anche se tale devozione, dal punto di vista popolare, era
probabilmente già presente, da quanto
risulta nell’iscrizione latina in cui è scritto: “Patrona più antica di tutte, dopo quasi 600 anni da quando la casata
dei Guarini con perpetua e diretta serie di successione fino ad ora possiede la
cittadina acquistata con il valore militare e regge con paterno governo”, ipotesi
giustificabile poichè
Affresco del XVI sec, ritraente la B.V.Maria del Monte Carmelo part.Altare di San Francesco di Paola, Chiesa di S.Elia |
Ritornando all’antica chiesa
matrice, il primo altare della Madonna era fornito dalla statua in pietra
leccese della titolare, posta “sotto un emiciclo in mezzo a due colonne e due
angeli in pietra indorati con le Anime Purganti sotto di essa”. All’altare era
legato un beneficio fondato da Francesco Antonio Sementi per un capitale di 40
ducati l’anno e la confraternita che ,da
quanto risulta dalla Visita Pastorale del 1641, si fa carico,con le offerte del
popolo, delle celebrazioni per la festa e delle processioni in onore della
titolare che si svolgevano ogni seconda domenica del mese con il simulacro ligneo
rivestito da abiti in
stoffa realizzato nel 700.
L’attuale altare è stato
ricostruito nel 1692, la statua in pietra fu sostituita da una tela ritraente
la Madonna del Carmine e in alto quella di Sant’Agostino, sostituita nel 700 da
quella di S.Vito. (2) A causa dell’incremento demografico la chiesa fu ampliata
nell’800, venne traferito l’altare e nel 1894 venne ornato con la tela del
pittore Anselmo de Simone.
L’antico simulacro è andato
distrutto nell’incendio che interessò parzialmente la chiesa madre il 7 Agosto
1974, di cui rimane ancora la base processionale, mentre il volto e gli arti
della statua furono ripresi e utilizzati da Pietro Indino per la statua in
cartapesta realizzata nel 1978.(3)
Nonostante l’Arciconfraternita
si sia estinta nel 1884, rimane viva la devozione verso la Madonna del Carmine,
compatrona del Paese.
(1) A Dio Ottimo e Massimo,
Alla Madre di Dio Vergine del Carmelo, Giovan Battista Guarino di Giacomo e Beatrice Palagana, Feudatario di San Cesario,protettore della famiglia e patrona più antica di tutte, dopo quasi 600 anni da quando la casata dei Guarini con perpetua e diretta serie di successione fino ad ora possiede la cittadina acquistata con il valore militare e regge con paterno governo, emulo della giustizia e pietà dei suoi antenati- 1616.
(2) aut.ignoto, XVIIIsec, Tela ritraente S.Vito Martire, Altare della Madonna del Carmine, Parrocchia S.Maria delle Grazie, San Cesario di Lecce |
(3) P.Indino, 1978, Statua in Cartapesta della B.V. del Carmine -Parrocchia S.Maria delle Grazie, San Cesario di Lecce- |
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