San Cesario di Lecce e L'Immacolata: Festa dell'8 dicembre 2013
La solennità dell’8 Dicembre , non è da definire una vera e propria festa liturgica, ma in realtà è un dogma proclamato nel 1854, dal Papa Pio IX. Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione.
miracolosa " con l'immagine dell'Immacolata, cioè della " concepita senza peccato ". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.
Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la " donna vestita di sole " esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata.
Fu un atto di grande fede e di estremo coraggio, che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna, e indignazione tra i nemici del Cristianesimo, perché il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti.
Ma quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine " tutta bella ", " piena di grazia " e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore dell'Immacolata piovvero sull'umanità.
E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto di Maria, " sine labe originali concepta ", cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, Immacolata.
A
questa solennità si uniscono anche delle Tradizioni tramandate da secoli . . Il giorno della vigilia dell’Immacolata si osserva il digiuno, che poi è
tutto tranne che un digiuno, infatti, nelle province di Lecce, si usa per
pranzo la puccia, che è un tipo di pane, bianco o di grano, che viene condito
con una serie di prodotti, dal tonno al formaggio pecorino locale, fino a
peperoni, alici, melanzane e molto altro. Il digiuno, infatti, indicherebbe una
giornata di magra, ossia un momento in cui non si deve mangiare carne, sebbene
tutti gli ingredienti che condiscono la puccia non siano troppo leggeri, né
manchino assolutamente di gusto.Durante il pranzo, non possono mancare le
pittole, ricette di fritture a base di acqua, farina e olio, che vengono
condite in maniera differente. Ci sono quelle classiche, vuote, che vengono
utilizzate anche come dolce, condite con il miele, poi quelle con la patata
dolce, con il cavolfiore, e alla pizzaiola, cioè con pomodoro, olive, capperi e
alici e anche con il baccalà, mentre nella mattinata è solito addobbare le case
con il presepe e l’Albero di Natale , per quanto riguarda le tradizioni
culinarie le zie e nonne iniziano a preparare i dolci
della tradizione. “purceddhuzzi” nel luccicante mare di miele fuso, brillano
nel riverbero dei confettini d’argento messi qua e là per decorare; e l’attesa,
la lunghissima attesa, magica di colori e di profumi, diventa più festosa della
festa stessa.
In Serata è “obbligatorio” assistere sia alla
messa e sia alla processione, come prmai è antica tradizione ,
l’itinerario è il seguente: Via Manno,
p.zza XX Settembre,Dante,Unità d’Italia,Mazzini ,Russo,pzza Garibaldi,Caponic
,Immacolata,Croce di Lecce,Abruzzi e Puglia dove poi si conclude davanti al
Piazzale Antistante all’Ospedale Galateo , dove si prega per l’intercessione di
Maria , verso tutti gli ammalati e versi tutti i poveri . Dopo questo piccolo
momento di preghiera il simulacro fa ritorno nella sua chiesa. di Cesare Paperini e Alessio Marenaci
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