Volti&Orme| Michele Saponaro: tesoro prezioso sepolto negli scaffali

Michele Saponaro in una fotografia del 1955 circa
Tutti noi ragazzi che abbiamo frequentato le scuole elementari negli anni 60 abbiamo preso atto che uno dei due plessi di allora, quello che si costruì nel rione delle “Case Ina”, fu intitolato a Michele Saponaro nato a San Cesario di Lecce nel 1885 e morto a Milano nel 1959; ed a lui è stata intitolata dalla civica amministrazione anche la strada che porta appunto a quel plesso scolastico che io ho avuto l’onore di frequentare per 5 anni a partire dall’ottobre 1963 anno che fu quello della sua entrata in funzione come scuola elementare.
Ma non finisce qui, nel 1970 in previsione della istituzione, sempre in Via Saponaro, della seconda Parrocchia di San Cesario di Lecce fui io uno di quelli che prese parte alla vita di quella realtà, sin dai primi giorni della sua entrata in funzione, nel Salone Parrocchiale in attesa che fosse finita l’erigenda Chiesa. E noi ragazzi che “pomposamente” avevamo costituito un gruppo teatrale, lo dedicammo al nostro scrittore noto in tutta Italia, senza peraltro aver messo mai in scena una delle sue opere teatrali di cui confesso nessuno dei componenti sapeva dell’esistenza.
la dedica  autografa
 di Michele Saponaro
Comunque grazia all’iniziativa della pubblica amministrazione di allora a San Cesario di Lecce il 25 e 26 marzo 2010 si tenne un Convegno Internazionale di Studi su Michele Saponaro, conosciuto anche con lo pseudonimo di  “Libero Ausonio”, nel quale si approfondì il suo essere stato autore di numerosi romanzi, raccolte di novelle e biografie di uomini illustri e collaboratore come giornalista con le più importanti testate nazionali, quali “Il Corriere della Sera”, “La Stampa”, “Il Giornale d’Italia”, ecc. 

La narrativa di Michele Saponaro è tra il romanzo blu e l’ideologia libertaria nell’ambio di quel filone della narrativa sentimentale italiana del primo Novecento di cui fanno parte nomi quali Guido da Verona, Luciano Zuccoli, Lucio D’Ambra, Pitigrilli, Mariani, ed è nell’ambito più generale della letteratura italiana primo novecentesca dal quale Saponaro, dopo la morte, venne escluso. 
Saponaro è stato anche redattore di due importanti e note riviste: “La Tavola Rotonda” di Napoli e la “Rivista D’Italia” di Milano. Di questo periodo alcune lettere di Saponaro, il carteggio con Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo italiano, con la scrittrice Margherita Sarfatti, con Luigi Pirandello, e poi, fra gli altri, con Federigo Tozzi, Nicola Moscardelli, con il sociologo ed economista Vilfredo Pareto.
La produzione poetica di Michele Saponaro rappresenta una nota marginale del suo vasto impegno
letterario.Saponaro è stato sia critico drammatico che e autore teatrale, scrivendo opere quale Io e i miei desideri, commedia in un prologo e tre atti, del 1919, e le tragedie di derivazione classica L’Alcesti, non pubblicata, l’Andromaca del 1953 e l’Antigone del 1954.
Sono certo che ancora oggi tantissimi sancesariani ignorano ciò che il nostro compaesano ha scritto, questo pezzo vuole essere un contributo per la sua conoscenza. Ma ho una proposta da fare ai tanti giovani e meno giovani che si impegnano nel paese più bello del Mondo nella cultura: leggiamo Michele Saponaro e commentiamolo insieme, mettiamo in scena le sue opere teatrali e rendiamo “riduzioni teatrali” i suoi romanzi. Abbiamo un tesoro prezioso, non lasciamolo sepolto nel buio delle nostre biblioteche.

testo e ricerche fotografiche di:
Antonio Bruno Ferro

Commenti

Post popolari in questo blog

Soleto| Passeggiando tra i Presepi: X Edizione del Presepe di San Francesco

LEQUILE: Dragoni i festeggiamenti della Madonna della Stella

LEQUILE: San Vito ,Un paese sotto la protezione di questo piccolo grande Santo .