Itiner&Ars| Conversazione con Raffaele Spada


Abbiamo incontrato nella sua casa- studio e rivolto alcune domande all’artista locale Raffaele Spada, nato a Novoli il 22 Maggio 1939 e stabilitosi a San Cesario. È  un pittore pluripremiato che ha alle spalle un lungo percorso di ricerca che lo ha condotto ad elaborare un nuovo linguaggio figurativo che va dalla “Grembart” all’ arte di “ Affrescare il cielo”.


D. Signor Spada, nel suo percorso da artista non ha voluto farsi conoscere, come mai questa scelta?
R. Sono riservato, mi piace lavorare in silenzio.Credo che la pittura sia la regina dell’arte ed è al centro delle mie opere.Io ho fatto arte per la vita, ho iniziato con i paesaggi fino al punto in cui, mentre stavo con un mio amico nelle campagne nei pressi di Castro, ho girato cavalletto e tela verso la strada, non seguendo più ciò che ritraevo e ho iniziato ad aggiungere elementi di fantasia creando da allora i miei paesaggi traendo ispirazione da quelli salentini. Non vado in cerca di consensi e applausi.
D. Cosa ne pensa delle correnti  artistiche degli anni 80 e 90 conosciute come postmodernismo e postavanguardismo? Lei le ha vissute unendosi ad esse o non le interessavano?
R.Ho ignorato queste correnti artistiche.Sono sempre partito dall’arte realista divenendo un figurativo.Nell’arte figurativa ci vedo l’artista del futuro, in quanto la vera arte si è bloccata nell’impressionismo. L’avanguardia non consiste nel portacenere attaccato alla tela, ma nei dipinti che partono dal disegno, anzi ha portato alla chiusura delle gallerie distruggendo il concetto di arte. Tutto ciò è avvenuto a causa dei critici d’arte. Il Critico d’arte per me non ha alcun valore, perchè questa carenza è frutto di uno sbaglio, il quale per essere effettivamente credibile deve vivere nello studio dell’artista per capirne la sua creatività.

D. Nel 1991 lei cambia prospettiva d'arte, arriva a creare quadri astratti, anche a dipingere cieli e nuvole. Perché questo cambio di rotta e perché questi cieli e questi dipinti che rappresentano l'infinito?
R.Come dicevo prima sono dipinti figurativi, l’arte astratta è ormai tramontata.Nel mio percorso di ricerca artistica ho affrontato La GrembArt, un ritorno al grembo originario idealizzato dal mare e da finestre che si aprono sul cosmo dove il chimico-elettrico del blu contiene strutture e pieghe che, fluttuanti, viaggiano verso l'ignoto fino a giungere all’ Affrescare il cielo, l’arte dei doppi e infine all’Apocalisse, uno dei temi più attuali che stiamo vivendo nei nostri giorni.
D. Lei, non é originario di San Cesario, quando é arrivato in questo paese ha trovato delle persone che accoglievano la sua arte o che la lasciavano solo?
R.Non ho vita sociale a San Cesario come negli altri paesi in cui ho vissuto per abitudine. Non ho mai creduto nelle grosse amicizie perchè talvolta il primo a tradirti è l’amico. Un uomo quando frequenta la piazza non torna a casa mai uomo perchè in tutti i paesi ci sono maldicenze. Qui ho conosciuto Don Giuseppe Tondo e ho trovato molta disponibilità in Don Luciano e Don Gino.


D. A Novembre ha donato alla parrocchia di Sant’Antonio di Padova una tela del Cristo Redentore. Ci può spiegare il perché di questa scelta e le caratteristiche che ha questo dipinto?
R.Nel “Cristo Redentore in atto di Benedire” volevo carnificare la Sacra Sindone, prima di arrivare a quel volto sono arrivato a farne 4-5 al giorno perchè sentivo il bisogno di trovare a modo mio il volto del Cristo, uno diverso dagli altri. Così prendendo ispirazione dal testo paolino della Redenzione cosmica sono riuscito a realizzare un Gesù che nell’universo trasfigura l’umanità redenta. La scelta era quella che divenisse un patrimonio di tutti, non poteva rimanere a casa mia, e così l’ho donato alla Parrocchia di S.Antonio.

Per vedere le opere dell'artista visita il sito:
http://www.funzioniobiettivo.it/Raffaele_Spada/index.htm

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